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Tredici per don Giuseppe

Tredici (13) per don Giuseppe

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Impressioni a caldo sul Recital di Vita Nuova per il 25° anno di Don Giuseppe, tenuto il 10 settembre 2022 in chiesetta antica sul tema “Tredici”.


Premetto che solo in alcune occasioni, in passato, ho assistito ai recital di Vita Nuova; non potevo mancare a quello proposto per il 25° anno di servizio pastorale di Don Giuseppe a San Pietro. La lunga presenza del Don tra noi rappresenta una grazia non concessa a tutte le parrocchie per i ben noti motivi. Il primo pensiero è un “mea culpa” per essermi perso altre straordinarie occasioni di crescita dello spirito, sicuramente dello stesso livello di questa.
Mi è sembrato di ritornare indietro con gli anni, fino ai tempi della dottrina cristiana, suscitando perfino nostalgia per un mondo ormai andato. Oggi si semplifica tutto, si schematizza tutto, i mezzi di comunicazione dettano la loro, come oro colato, su ogni aspetto della vita compresa l’etica e la morale e ad essi siamo portati a delegare i giudizi sui nostri comportamenti, ignorando perfino che il metro di misura non è cambiato. Infatti, checché se ne dica, i dieci comandamenti o tredici (che comprendono quelli dell’amore verso Dio e il prossimo dettati da Gesù in persona) come ho riscoperto sono ancora lì, scolpiti nella pietra e nel nostro essere uomini, per di più credenti in Colui che ce li ha donati perché la nostra dura cervice si smollasse.
Questo recital di Vita Nuova non ha scoperto l’acqua calda, ma smuove le coscienze, dicendo che i comandamenti valgono ancora e per sempre, che non vanno adattati alle nostre misure o comodità o perché così fan tutti, che non possiamo autoassolverci declassando peccati e mancanze a semplici abitudini o piccole furbate all’apparenza innocenti. Invece, in circa un’ora di spettacolo, con gioia, serenità e persino leggerezza, ci ha fatto pensare, ci ha fatto un esercizio spirituale. Con linguaggio appropriato, con testimonianze credibili di persone come noi, intervistate a sangue freddo, ci ha aperto gli occhi su un mondo che fondamentalmente desidera ancora comportarsi bene, ma purtroppo vive un momento di confusione e si lascia andare in un mare di altri interessi e comode lusinghe. Da manuale la scenetta tra i due amici sulla confessione, conclusa con l’assoluzione totale e reciproca delle mancanze di ognuno perché ridotte a comportamenti di poco conto o perché così fan tutti.
I vari canti hanno seguito il filo logico dei comandamenti, in una tensione continua che ti prende e ti incuriosisce, aspettando con ansia il comandamento che ti crea più “pensieri” sui propri, sui miei comportamenti. E i “cantanti” si sono donati con disinvoltura e bravura, con convinzione e sorrisi. Bravo Valerio, decano e instancabile animatore del gruppo, Gianluca che ho scoperto cantante e persino attore; un applauso ai maschi compreso il finto attaccabrighe incappucciato e una lode anche a tutte le donne che, seppur giovanissime, non hanno lesinato nel donarci la loro carica emotiva mantenendo la padronanza della scena.
Grazie amici perché ci avete risvegliati e grazie anche perché avete donato a Don Giuseppe una serata gioiosa che meritava tutta.

Claudio Grego

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