Me la sentivo che Valerio, dopo il Recital, mi avrebbe chiesto qualche riflessione su quanto visto ed ascoltato e così mi ero portato carta, penna e il mio “moleskine” per prendere appunti. Ho scritto solo “Sì” e poi, preso dai ritmi dello spettacolo, dai brani del Vangelo e soprattutto dai canti, non ho più “potuto” scrivere nulla e mi sono veramente goduto Vita Nuova in un’altra performance da ricordare. La chiesetta era piena, molti provenivano dai paesi vicini con i ben graditi parroci Don Angelo e Don Andrea con Don Giuseppe. Silenzio, concentrazione e partecipazione in sala interrotte solo dai meritati applausi che consentivano ai nostri di prendere fiato tra un canto ed il successivo.
Quel “Sì” mi ha nuovamente riempito di gioia e di speranza. Quanti sì diciamo nella nostra vita, quanti in un solo giorno, quanti hanno un seguito positivo, quanti sono finalizzati al bene degli altri ed “egoisticamente” al nostro bene?
Abramo, Mosè, Davide e poi aggiungiamo gli Apostoli, i martiri e poi ancora i nostri preti, suore e vescovi hanno detto il loro sì alla Chiamata, preceduto da incertezze, dubbi, a volte di timore ma, questo è il bello, sono stati ricambiati di doni inimmaginabili dal Destinatario dei loro sì. Non hanno cambiato del tutto il mondo ma hanno preparato e ancora oggi preparano l’humus su cui far crescere la fede e la carità.
Ma il sì che ha cambiato il mondo è stato pronunciato da una ragazza normale come donna ma straordinaria ed unica sin dal momento della sua nascita; era la predestinata e a sua insaputa ha ricevuto il compito che nemmeno lei immaginava: diventare madre di Dio! Roba da non crederci. Anche Lei ha rivolto alcune domande a Gabriele e poi ha detto Sì al rappresentante di Dio, sì al progetto di redimere l’umanità, sì a farsi serva di Dio, sì a diventare madre di tutti noi e perciò, da buona madre, diventare nostra consolatrice, protettrice, aiuto, soccorso e chi ne ha più ne metta.
Questo secondo me è stato il filo conduttore dello spettacolo che lo definirei meglio come gioiosa meditazione sul mistero dell’Incarnazione di Dio, come lode al Creatore, come momento di grande gioia, come momento di fede e di speranza, come ringraziamento e soprattutto come rinnovo del nostro sì a Maria, nostra sicura ancora di salvezza per la nostra anima e cioè per il nostro divenire dopo questa vita terrena.
E’ stato inoltre dato spazio anche all’azione di Maria verso l’umanità errante nel corso dei secoli; le sue apparizioni, tra le quali sono state ricordate ed illustrate quelle di Lourdes e di Fatima, sono il segno della sua presenza tra noi e la sua incessante premura nel riunire i suoi figli, noi, sotto il suo manto di madre. Anche a noi viene chiesto un sì: ognuno di noi sa nel proprio intimo quello che viene dopo. Con l’ultimo canto in programma, il commovente “Maria tu sei” (gen rosso), compendio di ammirazione per Maria, dedicazione personale e richiesta di intercessione a Maria si è chiusa una serata indimenticabile.
Grazie Vita Nuova perché ci avete dolcemente ricordato che l’Immacolata Concezione è la figura più importante della nostra umanità attraverso la quale possiamo parlare con il Creatore, preceduta solo da suo figlio Gesù, Dio incarnato.
Claudio Grego