Con il concerto di domenica 6 giugno si sono conclusi gli appuntamenti che hanno segnato i festeggiamenti per i cinquant’anni di vita del gruppo Vita Nuova.
Sono molti 50 anni. In quest’epoca che ama seguire serie televisive e saghe famigliari il materiale da mettere in scena certo non mancherebbe: sulla storia e l’esperienza del Gruppo sono stati scritti articoli di giornale, una tesi di laurea e in ultima battuta un libro ed è stata prodotta una raccolta di interviste raccolte in un DVD .
Da quel 9 maggio del 1971 hanno fatto parte del gruppo 163 giovani e meno giovani che hanno portato la loro esperienza e la loro musica attraverso centinaia di concerti nel territorio circostante, ma anche fuori Regione e in vari paesi europei.
Nonostante i tanti anni di Vita Nuova, forse non tutti hanno avuto modo di conoscere da vicino il gruppo; può darsi che qualcuno non ne abbia neppur mai sentito parlare, e che per questo la ricorrenza risulti un po’ indifferente ai più.
Vorrei provare a mettere in poche righe alcuni pensieri, perché questo anniversario ha un valore molto importante per chi ne ha condiviso un pezzetto di strada. Spero anche di riuscire a far trovare motivo di festa anche a coloro che, magari senza saperlo, ne hanno finora in qualche modo beneficiato. Molti di voi che ora leggono l’articolo potrebbero essere sorpresi nello scoprire di aver condiviso qualche pezzetto di strada nella propria vita con alcuni Vita Nuova senza nemmeno saperlo.
Partiamo innanzitutto dalle persone. Chi fa parte (o ha fatto parte) del gruppo Vita Nuova? L’identikit è particolarmente eterogeneo: l’età minima richiesta per partecipare è di circa 12/13 anni (anche se tra i figli al seguito dei componenti ci sono età di molto inferiori) età massima raggiungibile… la si sta ancora cercando. Stato civile? Coniugati, fidanzati, single e anche consacrati. Professioni svolte dai componenti: studenti, operai, impiegati, insegnanti, commercianti, informatici…. Punto in comune per amalgamare il tutto? Uno slogan che campeggia in una delle locandine del gruppo lo sintetizza così: “Hai una speranza in cuore? Vieni a dividerla con noi!…” ma sulla questione “speranza” torniamo più tardi.
Data la varietà di persone coinvolte è probabile che abbiate incontrato un Vita Nuova tra gli insegnanti dei vostri figli, in un catechista, un animatore, un collega di lavoro o un compagno di squadra. Se andate a prendere i fiori da Tiberio Bisinella avrete davanti a voi uno dei fondatori del gruppo, così come capitava a chi fino a qualche anno fa era in cura dal dott. Giorgio Segafredo (tornato al Padre nel 2015).
Insieme a Giancarlo Zulian, Tiberio e Giorgio hanno formato la base su cui, da un’illuminata idea dell’allora cappellano di San Pietro, don Marco Carlesso di Rosà, è nata l’esperienza di Vita Nuova. Don Marco capisce che dalla generosità e dalla voglia di essere protagonisti dei giovani può sprigionarsi una forza che non mira per forza alla contrapposizione (come l’esperienza sessantottina sembrava voler lasciar intendere) ma alla costruzione di un mondo migliore. La musica è canale, linguaggio che arriva al cuore di chi si lascia coinvolgere in esperienze di servizio nella comunità e solidarietà.
L’esperienza del gruppo fa crescere in chi lo frequenta la consapevolezza di far parte di una Comunità e il desiderio di mettersi a servizio nei vari ministeri legati alla parrocchia e nella società civile. Mettere in comune idee, talenti, sogni e progetti ha formato per anni cuori e menti che via via si sono messi in gioco per rendere concreta la Vita Nuova di cui il gruppo ha preso il nome. Un po’ alla volta il cerchio si allarga fuori dalla parrocchia di San Pietro, raggiungendo prima le parrocchie limitrofe e poi uscendo dalla diocesi, con innesti di membri honoris causa in Abruzzo, Sicilia e in Germania.
Negli anni il gruppo si è messo in gioco realizzando recital e momenti di riflessione su vari aspetti della vita confrontandoli con la proposta cristiana; ha accompagnato con la musica e la parola matrimoni, funerali, incontri di formazione per più o meno giovani. Alla produzione di recital si sono uniti il rapporto di collaborazione ed amicizia con i gruppi internazionali Gen Rosso e Gen Verde e il cantautore italiano Daniele Ricci portati ad esibirsi più volte anche nel nostro territorio rosatese.
Ma più dell’esperienza artistica e musicale resta l’esperienza di crescita cristiana e umana che chi ha condiviso per un certo periodo il cammino nel gruppo, può testimoniare di aver sperimentato.
In un certo senso Vita Nuova è stata ed è ancora per molti come una scuola di Vita, spesso al suo interno si usa l’espressione “laboratorio”, che forse rende meglio la dimensione pratica di questa vita. La Fede e la Comunità, per essere tali, si esprimono nella concretezza, nel servizio, nel tempo e nel luogo in cui si formano: ogni esperienza (e Vita Nuova non è certo l’unica) che spinge le persone a vivere la Fede fuori dalla sfera privata ha in sé questa forza propulsiva. Vita Nuova ha permesso a ragazzi e giovani a “sporcarsi” la mani con la loro Fede, a vivere di pratica più che di teoria e a sentirsi protagonisti e responsabili non solo del proprio percorso, ma di quello dell’intera Comunità e forse di esperienze così per i nostri bambini e ragazzi c’è ancora bisogno.
A chi entra a far parte del gruppo, Vita Nuova non chiede innanzitutto certezze, ma speranza: la voglia di camminare insieme facendola crescere in ciascuno e nella collettività.
Ecco perché questo 50esimo non merita di essere relegato alla sfera privata dei soli componenti del gruppo. Perché in questi anni la Speranza è merce rara; una luce che quando si accende rischiara il cammino di chi la tiene in alto, ma può rischiarare la strada anche a chi si trova lontano. Avere una realtà simile nel proprio territorio deve essere un motivo di festa per tutti perché la gioia condivisa non si esaurisce ma si moltiplica.
Se qualcuno oggi può essere interessato a conoscere il gruppo può trovarlo a San Pietro di Rosà tutti i venerdì sera alle 21.00. I requisiti richiesti sono sempre gli stessi da 50 anni: se avete voglia di cantare, sapete sopportare le persone moleste e avete una Speranza viva in cuore sarete sicuramente i benvenuti.
di Gianluca Zulian