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Era una piccola Donna

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Alla scuola di Maria

Da 37 anni il gruppo musicale Vita Nuova di San Pietro di Rosà (VI) canta Maria con il recital Era una piccola donna. Un’occasione per avvicinare la figura della Madre di Dio condivisa tra chi suona, chi canta, chi ascolta.

La vita della nostra Mamma del cielo ha sempre ispirato ogni forma d’arte, e la musica tra queste, perchè ogni bellezza concorre a rendere gloria a Gesù e a sua Madre, permettendoci di avvicinare il mistero del divino. È nel 1986, Anno mariano proclamato da Giovanni Paolo II, che anche i Vita NUova si inseriscono in questa storia, elaborando un recital e portandolo negli anni in tanti teatri e piazze d’Italia. La dinamica che lo spettacolo crea rende questa iniziativa un’occasione di evangelizzazione a trecentosessanta gradi: cresce, canta e cammina chi è coinvolto sul palco; cresce, ascolta e cammina il pubblico, come emerge dalle testimonianze di alcuni componenti della band e di chi siede in platea. A guidare questo suo popolo è Maria, una piccola Donna, ma con la D maiuscola.

Per manifestare la sua misericordia

Cantare la storia della salvezza vuol dire raccontare con la musica la più bella storia del mondo: l’incarnazione di Dio. In questo spettacolo, Maria è la protagonista e il centro da cui si diramano canzoni, riflessioni, testimonianze, filmati, per mettere in luce la scelta di Dio: una piccola donna per manifestare la sua misericordia verso il genere umano.
Abbiamo preparato lo spettacolo attingendo ai vangeli, ai quattro dogmi mariani, al mondo dell’arte e alle apparizioni, il tutto con brani biblici e commenti che radicano negli spettatori la bellezza e lo stupore della grazia di Dio che si manifesta in Maria di Nazaret e che Maria ridona la mondo.
Vorremmo che il recital ci ricordasse che Gesù va messo al primo posto nella vita, perché sull’esempio di Maria ognuno possa cogliere e realizzare il significato più intimo e profondo del suo essere e della sua missione in questo mondo. In 37 anni di numerose rappresentazioni, nelle quali abbiamo mantenuto l’intelaiatura, ma costantemente aggiornato le canzoni per adeguarle alle sonorità dei tempi, ci siamo
sempre stupiti della calorosa accoglienza che questo recital riscuote. Accade come se ognuno degli spettatori, nel dipanarsi del concerto, rivedesse la storia di Maria con un desiderio nuovo di vivificare il suo rapporto intimo con lei.
Valerio, responsabile Vita Nuova

Lo stupore di una Presenza

Gli spettacoli di Vita Nuova non solo si ascoltano, ma si guardano, si incontrano, perché nasce immediatamente in chi assiste lo stupore di una Presenza. Una grande gioia traspare dai volti di chi canta, una speranza contagiosa. Tutto comincia con il sì di Maria che ha permesso al Figlio di venire ad abitare in mezzo a noi. E subito penso ai sì che ho detto nella vita e a quelli che avrei dovuto dire; forse anche oggi mi viene chiesto di rinnovare il mio sì alla fede, alla famiglia, agli amici… La lettura dei brani del vangelo che riguardano Maria è intervallata con canti che approfondiscono le tappe della sua vita. Poche, davvero poche, le pagine della Scrittura in cui compare
Maria, eppure così intense e cariche di significato… La visita a Elisabetta, la nascita di Gesù, le nozze di Cana: poche parole, molto amore, fino alla morte del Figlio: «Lì, sopra quel monte, il suo cuore immacolato di vergine innocente si
aprì come una fonte: quella spada l’aveva fatta Madre di ogni uomo» recita la canzone che dà il titolo allo spettacolo. Mentre ascolto, mi rendo conto che Maria è mia madre e mi ha reso madre; mi permette di attingere alla sua fonte
per colmare le mie debolezze e i miei vuoti; mi mostra con l’esempio come seguire e affidarmi a Cristo, sempre.
Questo spettacolo mi interroga, mi rincuora, a volte mi ferisce. Mi spinge a intraprendere di nuovo il cammino, con più fede. Penso alle parole di papa Francesco: «Evangelizzare non è dire: “Guarda, blablabla” e niente di più; c’è una passione che ti coinvolge tutto» (Udienza generale, 15.2.2023).
Ho vissuto la passione di queste persone che cantano per evangelizzare e invito davvero tutti ad andare ad ascoltarli. Letizia e vita rinnovate… assicurate!
Lorella

Che cos’è Vita Nova?

Vita Nuova è un gruppo musicale nato nel 1971 all’ombra del campanile di San Pietro di Rosà (VI), che in 52 anni di vita ha accolto studenti, pensionati, papà e mamme, fratelli e sorelle, persino famiglie intere, aprendosi ben oltre i confini della parrocchia d’origine. I requisiti per entrare nel gruppo? Secondo i veterani è sufficiente avere voglia di cantare, suonare e mettere in gioco i propri talenti, saper sopportare
le persone moleste (si scherza… più o meno!) e, soprattutto, è indispensabile avere una speranza viva nel cuore. I Vita Nuova si ritrovano ogni venerdì sera; l’incontro si apre con un Padre nostro, seguito da un momento di condivisione (qualcuno lo chiama «comunione d’anima»); poi, spazio alle prove per ciò che il gruppo ha in cantiere: da recital su tematiche diverse legate alla fede, ad animazioni liturgiche o testimonianze.
Ma cos’è Vita Nuova per me? Ho avuto a che fare con questa realtà fin da bambina, quando
i miei genitori mi portavano a vedere qualche spettacolo del gruppo: già all’epoca, qualcosa di non meglio identificato mi affascinava. Poi, un venerdì sera di ottobre 2013, ho iniziato a scoprire questa realtà da dentro. Ciò che ho scovato, dietro le quinte di recital carichi di energia, gioia, unità, è stato davvero un «piccolo laboratorio» di vita cristiana. Quel mio primo venerdì è stato uno shock positivo traboccante di umanità. Vita Nuova, negli anni, è diventata per me uno spazio di amicizia, condivisione, espressione, ascolto, crescita, coraggio, testimonianza. Libertà. Verità. Amore. Vita.
Ora chiudi gli occhi e immagina di entrare nel laboratorio di un artigiano: sparsi qua e là, strumenti di lavoro, bozzetti, in un angolo progetti incompleti, coperti di polvere, sul tavolo le nuove creazioni. Disordine, imperfezione. Ecco cosa ho visto il mio primo venerdì sera. Forse, se ho deciso di tornare, è stato proprio per questo.
In quel periodo stavo cercando un laboratorio di teatro e ho trovato un laboratorio di vita. Forse, nel teatro cercavo uno spazio in cui poter essere qualcun’altra, e ho trovato un posto in cui poter essere Elena. E così, torno ogni venerdì, da nove anni e mezzo.
Questa è Vita Nuova, un piccolo laboratorio di vita cristiana in cui portiamo i nostri cinque pani e due pesci e cerchiamo di fare spazio a un Artigiano molto più grande e abile di noi, perché prenda la nostra umanità e ne ricavi qualcosa di bello, per noi e per gli altri.
Elena

Pensavo mi bastasse suonare…

Sono Michael, ho 22 anni e raccontare la mia esperienza con Vita Nuova è un‘emozione meravigliosa perché racchiude uno degli elementi che mi hanno aiutato a crescere.
Per tutta la vita ho desiderato suonare la batteria in gruppo per mettere a frutto il dono del ritmo che ho ricevuto e mai avrei pensato di avere la possibilità di mettermi in gioco proprio nella Chiesa.
Inizialmente mi bastava suonare. Più passava il tempo, però, più sentivo emergere una gioia sconosciuta e uno stare bene particolare, qualcosa di più del semplice «fare musica». Piano piano mi sono aperto fino a lasciarmi travolgere dall’amore che mi veniva donato.
Mi sento voluto bene, ascoltato, valorizzato, perdonato anche quando il senso di colpa rimbomba nel cuore. Nessuno ha la pretesa che io sia in un certo modo e questo è ciò che si vive quando una persona che ha conosciuto l’amore senza misura incontra chi questo amore lo desidera.
Vita Nuova è la mia famiglia, non perfetta, ma radicata nell’amore eterno e misericordioso di Dio, sia quando le cose vanno male, sia quando vanno bene.
Michael

Articolo a cura di Maria Corradin, pubblicato sul mensile: “La Madonna di Castelmonte” numero 7 Luglio 2023

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